Corporate social responsibility: un concetto nato nell’era vittoriana, identificato con il tentativo di portare avanti tradizioni paternalistiche per consolidare relazioni con la comunità. Il fenomeno si è evoluto da allora, è cambiato molto nel tempo.
Oggi il CSR manager, secondo la definizione data da Mario Molteni, professore di economia aziendale all’università Cattolica di Milano e direttore di CSR Manager network, è “un professionista che gestisce le problematiche sociali e ambientali connesse al lavoro delle imprese e intese come parte integrante delle loro strategie e dei loro piani industriali”.
In sostanza, il CSR manager si occupa di guidare l’azienda verso il cambiamento e l’innovazione, portando la cultura della sostenibilità in azienda e “ingraziandosi” così clienti, partner e pubblico in generale.

Il CSR oggi.

Presenza
Qualche dato sulla presenza di CSR manager all’interno delle aziende italiane.

Formazione.
Attualmente, quale tipo di formazione hanno i CSR in Italia?

Percorso.
Il 79% dei CSR attuali arrivano da un percorso di crescita all’interno di un’azienda. Da quali settori provengono?

Competenze.
Quali sono le competenze richieste al CSR per poter ricoprire al meglio il proprio ruolo?

Occupazione effettiva.
Di cosa si occupa, tecnicamente, il CSR Manager?

  • Fa ricerca su trend, competitor, possibili partner, social impact subjects.
  • Presenta idee per innovare l’azienda.
  • Crea piani d’azione dettagliati.
  • Costruisce relazioni con i partner.
  • Popone attività e iniziative a sfondo sociale. 

Il CSR manager è un innovatore attento alle questioni ambientali, sociali e istituzionali, ma dall’altro lato è anche una persona del marketing, che agisce negli interessi dell’azienda. Dedicarsi a progetti con alto impatto sociale è infatti sicuramente in principio una questione filantropica, ma anche una strategia per migliorare la reputazione dell’azienda e massimizzare i profitti.

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