I servizi offerti dalle aziende si fanno sempre più complessi, i rapporti interpersonali interni ed esterni sono sempre più presenti a ogni livello dell’azienda, partner e clienti sono collocati in ogni parte del mondo, con tutte le conseguenze del caso, la comunicazione è molto più semplice ed è ormai leitmotiv nelle vite di tutti, 24/7, grazie alla tecnologia. Di conseguenza a queste premesse, il carico di lavoro che grava sulle spalle di ogni persona in azienda è più alto rispetto al passato, e di riflesso anche la responsabilità che ne deriva.

Spesso questa situazione porta al cosiddetto burnout, che letteralmente si può tradurre come esaurimento, crollo o surriscaldamento, e che tecnicamente è “una condizione di stress inserito in un contesto lavorativo e/o derivante da esso, che determina un logorio psicofisico ed emotivo, con vissuti di demotivazione, di delusione e disinteresse con concrete conseguenze nella realtà lavorativa, personale e sociale dell’individuo.” (State of Mind, il giornale delle scienze psicologiche).

Ma le cause del burnout non provengono solo dall’esterno: spesso periodi complicati o situazioni complesse da gestire portano le persone a elaborare la difficoltà generando ulteriore difficoltà, affrontare lo stress stressandosi ulteriormente, e quindi auto infliggendosi una situazione di burnout che si sarebbe potuta evitare.

La questione interessante, quindi, non è capire come uscire dal burnout, ma come evitare di entrarci. Come si suol dire: prevenire è meglio che curare.

Fuori dal burnout: cosa può fare il singolo.

  1. Provate a capire perché accettate nuovi impegni anche quando siete già pieni di lavoro: lo fate per mantenere una reputazione all’interno dell’azienda? Per paura di dire di no e quindi di deludere qualcuno? A volte (quasi sempre, in realtà!) accettare e non portare a termine è peggio che declinare da subito.
  2. Ricordate sempre a voi stessi che dire sì a qualcosa significa per forza dire no a qualcos’altro.
  3. Iniziate a comparare gli impegni: ci sono piccole vittorie che vi portano via poco tempo, ma che sommate diventano un impegno oneroso e di cui potete fare a meno, e vittorie più grandi che richiedono più impegno, ma che portano più soddisfazione e vantaggio.
  4. Considerate sempre il vostro ruolo: quando vi chiedono di salire a bordo di un progetto, provate a capire se il vostro apporto potrebbe essere utile, vitale o di poco conto, e decidete di conseguenza se accettare o lasciare spazio a qualcun altro.
  5. Eliminate le collaborazioni inutili: per farlo definite il vostro ruolo e riorganizzate il vostro tempo e i vostri impegni intorno allo sviluppo delle competenze utili al ruolo di cui siete investiti.
  6. Definite gli obiettivi chiave della vostra carriera, i percorsi su cui volete investire le vostre energie, i valori che volete portare avanti e i talenti che volete coltivare.
  7. Con le idee chiare sul vostro ruolo e i vostri obiettivi, parlate con i colleghi e metteteli al corrente: chiarite loro che una mancata risposta a determinate comunicazioni, la decisione di non partecipare a un meeting o il rifiuto di militare nel team che si dedica ad un determinato progetto non è una scelta in negativo contro di loro, ma piuttosto in positivo verso voi stessi e l’azienda (e quindi anche verso di loro.).
  8. Se siete appena entrati in una nuova azienda o un nuovo team o un nuovo progetto, stabilite prima possibile quali siano i presupposti per una collaborazione pacifica e vantaggiosa sia per voi sia per gli altri.
  9. Non abbiate paura di delegare: lavorare in team significa affidarsi alle capacità e competenze degli altri, senza il bisogno di tenere sempre sott’occhio il lavoro di tutti (qui si torna al punto 4: a ognuno il suo ruolo!).
  10. Concentratevi sulla qualità delle relazioni professionali che instaurate, non sulla quantità di brevi interazioni: cercate di capire con quali persone potete portare al massimo il vostro potenziale e sviluppare progetti sempre on point.

Fuori dal burnout: cosa può fare l’azienda.

  1. Distribuite il carico di lavoro nel team in modo adeguato rispetto al livello di esperienza e responsabilità di ognuno.
  2. Create occasioni di confronto, per rafforzare i rapporti tra collaboratori e alimentare il senso di squadra.
  3. Comunicate con chiarezza: incarico spiegato al meglio, obiettivi realistici, deadline rispettabile.
  4. Riconoscete ai vostri collaboratori le loro competenze e valorizzate i talenti che vi trovate in squadra: ne beneficeranno le persone, il team e in ultimo anche l’azienda stessa.
  5. Permettete a tutti di dire la loro, nello spazio e nei tempi che concedono di farlo, così da far sentire tutti parte di un organsmo più grande e che trae linfa vitale da tutte le radici che lo sorreggono.

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