Il leader strategico (detto anche leader stratega) è uno dei migliori che si possano annoverare in un’azienda, poiché ha capacità di analisi e azione molto sviluppate, e sa quindi come muoversi anche in quelle situazioni che sembrano avere cause incomprensibili e soluzioni introvabili.

Però, secondo una ricerca condotta da PwC study  su un campione di 6.000 dirigenti, solo l’8% dei senior manager presi in considerazione si possono definire leader strateghi.  È una percentuale bassa, anche se rispetto agli scorsi anni è in crescita perché le aziende hanno sempre più strumenti a disposizione per far evolvere i propri manager in questa direzione.

Jessica Leitch, David Lancefield e Mark Dawson, tre esperti partner di PwC Study, hanno stilato una lista dei 10 principi con cui un’azienda può istruire leader strategici da inserire nel proprio organico.

1- Responsabilità distribuite: l’azienda deve avere diversi referenti a tutti i livelli, caricati di responsabilità differenti. In questo modo cresce l’intelligenza collettiva del team, insieme all’adattabilità e alla flessibilità dell’organizzazione.

2- Informazione onesta e aperta: condividere determinate informazioni internamente all’azienda aiuta i collaboratori a avere una buona visione d’insieme e a sviluppare un approccio critico e attivo nei confronti del proprio ruolo e di quello degli altri.

3- Creazione di stimoli continui e sempre diversi: ci sono diversi modi con cui un’azienda può indurre i propri collaboratori a riflettere su determinati argomenti. Per citare i più comuni: tirocini, corsi interni all’azienda, frequenza  a programmi universitari, reverse mentoring.

4- Sicurezza nel fallimento: uno strategic leader impara dai propri errori, ma non solo: deve imparare a distinguere quali errori, sebbene tali, abbiamo apportato collateralmente un risultato positivo all’azienda. Per fare ciò, è utile portare dialogo tra i diversi team coinvolti in un fallimento, così da analizzarlo e trarne delle conclusioni utili per le azioni future dell’azienda.

5- Collaborazione: a volte un leader non sa di essere uno strategic leader finché qualcuno non glielo fa notare sottolineando alcune sue caratteristiche e portandolo quindi a lavorare su di esse. Per questo è necessario fare in modo che ogni leader possa comunicare costantemente con il proprio team, ma anche con manager e collaboratori di reparti diversi.

6- Pratica, oltre che teoria: il classico training per sviluppare la leadership nei collaboratori funziona, ma dà risultati migliori se affiancato all’esperienza diretta. Peter Senge, rinomato docente del MIT, suggerisce di creare un team di potenziali strategic leader e affidargli un incarico da portare a termine in breve tempo con un budget minimo, per analizzare lo svolgimento del task e i risultati conseguiti e trarne conclusioni utili.

7- Assunzioni intelligenti: l’assunzione di un nuovo collaboratore deve basarsi su due diverse considerazioni: esperienza e capacità prima di tutto, ma anche forma mentis adatta alle esigenze della propria azienda. Un leader strategico sa cosa fare, e lo sa sia in relazione a ogni dettaglio sia in riferimento al quadro completo della situazione aziendale.

8-Autenticità: uno strategic leader deve poter contare sulle proprie capacità manageriali tanto quanto sui propri interessi, esperienze e passioni durante il proprio lavoro, per poter arrivare a soluzioni nuove e innovative.

9- Riflessione personale: Chris Argyris, esperto di business strategy, suggerisce a tutti i manager il “double-loop learning”, una modalità di riflessione che prevede di analizzare il modo in cui si analizzano le situazioni, prima di analizzare le situazioni stesse.

10- Apprendimento continuo: gli strategic leader sono consapevoli di non avere le risposte a tutto, e di dover continuare a imparare e progredire. Agendo in questo modo, spingono tutti i componenti del team a dire la loro e chiedere aiuto quando necessario, senza sentirsi in soggezione.

Per sviluppare strategic leadership in azienda è necessario lavorare su questi 10 punti contemporaneamente e continuativamente. Ma ne vale la pena: le aziende in cui militano leader strategici hanno  un margine molto più ampio di miglioramento e crescita, perché un leader cosiddetto stratega ha, metaforicamente, l’abilità di orientarsi in qualsiasi foresta: vede la foresta, ma sa vedere  e distinguere anche i singoli alberi che ne fanno parte.

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