Avere competenze e skill sempre aggiornate è sicuramente una caratteristica fondamentale per ogni lavoratore. Ma ugualmente importante, se non di più, è continuare a lavorare sulla capacità di apprendere e di mettere in pratica queste competenze in modo sempre più intelligente e smart, aumentando la propria capacità di adattamento ai cambiamenti.

Abbiamo in precedenza parlato della rapida evoluzione che il mondo del lavoro sta subendo (leggi l’articolo! Evoluzione e lifelong learning: l’istinto all’eccellenza.) e abbiamo evidenziato la necessità dei lavoratori di restare al passo con i tempi e di proiettare i propri sforzi verso il futuro, piuttosto che ancorarli a un bisogno presente e momentaneo. Il lavoratore e l’azienda stessa devono prendere una decisione: risolvere ogni problema quando si presenta e tenersi a galla, oppure individuare a priori le sfide future e arrivarci preparati e con un piano d’azione a lungo termine, così da progredire costantemente e trarre vantaggio da ogni nuova situazione.

Secondo uno studio condotto da Robert Kegan, dottore all’università di Harvard, e William Torbert, dottore al Boston College, l’approcio giusto per qualificare la propria azienda a affrontare i cambiamenti del mercato è quello di supportare lo sviluppo in due direzioni: orizzontale e verticale.

Lo sviluppo orizzontale è quello più semplice e lineare: consiste nell’acquisire nuove competenze e espandere le proprie conoscenze. Supportare questo tipo di sviluppo permette all’azienda e all’individuo di affrontare le sfide di oggi.
Lo sviluppo verticale, invece, è un percorso sicuramente più complesso e meno diretto: consiste nel dare la possibilità a ciascuno di sviluppare nuove abilità e comportamenti professionali e personali, così da poter imparare più facilmente le nuove competenze che verranno richieste.  Lo sviluppo verticale si pone quindi come obiettivo di formare i professionisti del futuro.

Lo sviluppo orizzontale  è acqua che scorre e viene continuamente immessa nello stesso vecchio contenitore. A un certo punto il contenitore si riempirà e non sarà più in grado di accogliere nuova acqua. Lo sviluppo verticale è il cambiamento del contenitore stesso, che notando l’aumentare del livello dell’acqua, si farà sempre più grande per poter continuare a ospitarne nuove quantità. Da questa semplice metafora si evidenzia come lo sviluppo verticale sia quello più strutturato e quanto sia fondamentale anche e soprattutto per sfruttare al meglio lo sviluppo orizzontale, che è a sua volta indispensabile.

Il dottor Chuck Palus, ricercatore presso il Center of Creative Leadership, riassume la questione in questo modo: “Lo sviluppo orizzontale consiste nell’apprendere nuove conoscenze, skill e competenze. Riguarda il cosa pensi. Lo sviluppo verticale si riferisce invece all’abilità di pensare e agire in maniera più complessa. Riguarda quindi il come pensi: riguarda la maturità, la crescita vera e propria, e la possibilità di incrementare lo “spessore” della propria professione.”.

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